Un tour tra le torri costiere più belle del Salento

Nelle epoche passate, le torri d’avvistamento che dominano gli orizzonti delle coste salentine servivano ad avvistare le navi di potenziali invasori.

Le prime torri possono essere ricondotte all'epoca normanna, sebbene la stragrande maggioranza di queste sia invece databile intorno ai secoli XV ed XIV.

Ma quali sono le torri più belle del Salento? Eccone alcune di inestimabile bellezza!

Torre di San Emiliano

Situata ad Otranto, la Torre di San Emiliano è adagiata sulla superficie di uno sperone di roccia. Si tratta di una posizione, questa, che all'epoca della sua costruzione poteva essere definita assolutamente strategica, visto che da qui si poteva prender visione di tutti gli equipaggi che avevano intenzione di salpare in tale zona.

Essa è rivestita da pietre dalla forma irregolare, che compongono disegni e lineamenti diversi tra loro, un mix tanto singolare quanto affascinante alla vista.

Lo stato attuale di conservazione di questa torre non è dei migliori, ma attualmente è ancora possibile intravedere quel che rimane di una porta di accesso con base troncoconica.

Torre Pali

Questa torre sorge proprio nel mare, a una distanza di circa 20 metri dalla costa ionica sabbiosa.

Quando fu costruita, il suo corpo dalla forma cilindrica era rivestito da caditoie, di cui oggi non è purtroppo rimasto nulla. Quello che conserva, però, questa torre diroccata, è il suo fascino, amplificato nelle ore del tramonto grazie ai riflessi rosati all’orizzonte sul mare.

Torre dell’Omo Morto

Sorge nella località più a sud del Salento, Leuca, la Torre dell’Omo Morto. Risale al XVI secolo e ha subito nel corso dei secoli alcuni danneggiamenti, che rendono il suo aspetto oggi ancora più affascinante. A evocare il mistero di questo monumento a pianta circolare contribuisce anche il nome, che deriva dal ritrovamento all’interno della torre di alcune ossa umane.

Torre Uluzzo

Un paesaggio roccioso ed un torrione restano a sorvegliare questo spicchio incontaminato di costa, che ricade nel comune di Nardò. Il paesaggio che si presenterà agli occhi di turisti e visitatori apparirà come aspro, selvaggio ed invalicabile, con profumi della macchia mediterranea che inebriano le narici di chi qui lascerà un pezzo di cuore.

Torre dell'Alto

Essa si trova nella località di Porto Selvaggio ed è anche chiamata con il nome di "Torre della Dannata". La motivazione è ricercabile in una delle leggende che ne rende le sue fattezze ancor più ricche di mistero. Si narra, infatti, di una donna che, promessa a un uomo per il quale non provava alcun sentimento, avesse deciso di porre fine alla propria giovane vita. Qui, dove lo strapiombo è di un'altezza vertiginosa.

Nella zona sottostante alla Torre dell'Alto si estende una spiaggia ciottolosa, dove i bagnanti hanno la possibilità di rilassarsi tra un tuffo e l'altro.

Torre Sabea

Ultima, ma assolutamente non per importanza, la Torre Sabea, a Gallipoli. Anch’essa è avvolta da una drammatica leggenda d’amore. Si narra che tanto tempo fa una giovane donna gallipolina di nome Florilanda, sposa di un guardiano della torre, il bel Flavio, giunse alla torre insieme alle sue amiche per riabbracciare l’amato. Al calar del sole le amiche, non vedendola tornare, rientrarono in città. Quando, in piena notte, Florilanda si svegliò e cercò la strada di casa, disorientata dal buio, decise di tornare dal suo Flavio. Questi, però, insospettito dal rumore e non riconosciuta la dolce amata, vi si scagliò contro con l’alabarda, trafiggendola.

Quando Flavio si accorse di ciò che aveva appena compiuto, prese il corpo della donna, lo mise su una barca e insieme sparirono in mare per sempre. Si dice che ancora due gabbiani ogni sera riposino nei pressi di Torre Sabea e poi spariscano insieme in direzione del mare.