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Non ci sono dubbi: tra le tantissime specialità gastronomiche che il Salento può vantare, la frisa è una delle più rappresentative, essendo estremamente diffusa e potendo vantare una storia davvero antichissima, al punto che si fa fatica perfino a collocarla nell'epoca corretta.

La frisa: il classico piatto "povero"

La frisa salentina, spesso definita "frisella", è un piatto semplicissimo, e la cosa non stupisce, dal momento che in epoche lontane esso era il tipico alimento "povero" che compariva assai spesso sulle tavole delle famiglie meno abbienti.

Il pane meno fresco, ovvero dalla consistenza dura, veniva ammorbidito bagnandolo con dell'acqua e successivamente condito con ingredienti semplici e decisamente "low cost", ovvero con un po' di pomodoro, del sale e dell'olio d'oliva, un alimento, quest'ultimo, che rappresenta una delle più grandi eccellenze di questa terra.

La frisa oggi: vero simbolo della gastronomia salentina

La frisa è davvero l'emblema del fatto che non sia affatto necessario spendere tanto per mangiare in modo gustoso e genuino: questa specialità così semplice, che in passato rappresentava una sorta di ripiego per chi non poteva permettersi cibi più costosi, è in seguito divenuta una vera e propria "istituzione" della cucina salentina.

Oggi la frisa salentina è un alimento che trova ampi spazi nei ristoranti di Lecce e provincia, nonché nei bar e in tutti i locali che propongono degli stuzzichini e degli aperitivi; trattandosi di un piatto semplice, saporito e leggero, inoltre, la frisa è a giusta ragione considerata una specialità perfetta per i mesi estivi, non a caso essa è molto gettonata nei tantissimi stabilimenti balneari presenti in Salento, dalla costa adriatica fino a quella ionica.

Come si prepara una frisa salentina

Come accennato in precedenza, la versione "base" della frisa salentina prevede una piccola forma di pane realizzata con farina di grano duro, dalla consistenza piuttosto dura, venga lasciata "riposare" in acqua per alcuni minuti in modo da ammorbidirsi (in dialetto salentino, quest'operazione è definita "sponzatura" della frisa) e venga successivamente condita con pomodoro, olio e sale.

La frisa può tuttavia essere arricchita con degli ulteriori ingredienti, come ad esempio dei capperi, dell'origano, dei prodotti sott'olio e quant'altro si desideri.

Se questa specialità viene arricchita con ingredienti sostanziosi quali il tonno, ad esempio, essa può essere considerata perfino un intero pasto, magari il classico pasto estivo, fresco e leggero.

A Lecce, la Festa di Sant'Oronzo è una tradizione che merita assolutamente di essere vissuta, una tappa irrinunciabile per i leccesi e i salentini, senza dubbio, ma anche per i turisti che trascorrono le loro vacanze estive in questo lembo di Puglia.

La Festa di Sant'Oronzo celebra il santo patrono della città salentina, a cui è dedicata un'imponente statua che campeggia su un'alta colonna situata nel cuore della città, ed è una "tre giorni" che si articola il 24, il 25 e il 26 agosto, non a caso i leccesi reputano questa festa una sorta di saluto definitivo alla bella stagione.

Senza dilungarci oltremodo nella pur suggestiva celebrazione di questa festa così sentita in Salento, facciamo il punto sulle sue principali peculiarità, dunque su cosa è possibile vivere in città in questi tre giorni agostani.

Luminarie e bancarelle nel cuore della città

Anzitutto, durante la Festa di Sant'Oronzo la città di Lecce viene abbellita con delle splendide luminarie, le quali giungono al culmine della loro bellezza nella piazza dedicata al santo patrono.

Il centro cittadino si riempie, inoltre, di tantissime bancarelle presso le quali si può acquistare di tutto, dall'abbigliamento ai giocattoli. Sono immancabili quelle che propongono le specialità tipiche salentine, alcune delle quali sono tipiche proprio di questi giorni di festa, come ad esempio la cosiddetta "cupeta" o i mustazzoli.

Tra musiche, balli e colori, dunque, una passeggiata nel centro di Lecce durante i giorni della festa è davvero d'obbligo.

Come si svolgono i festeggiamenti

Il giorno religiosamente più significativo della Festa di Sant'Oronzo è senz'altro il primo, il 24 agosto, quando una bellissima statua del patrono custodita all'interno del Duomo viene fatta sfilare tra le vie della città per lo svolgimento della processione, un momento che, parallelamente all'aspetto religioso, ha una forte valenza anche dal punto di vista del folklore e del senso d'appartenenza alla comunità. La processione si tiene nel giorno indicato nelle prime ore della sera, indicativamente tra le 19 e le 20.

Nella notte del 26 agosto, invece, tradizione vuole che la festa venga "salutata" con uno spettacolo pirotecnico: il punto esatto in cui vengono sparati i fuochi d'artificio può variare, ma in tutti i casi si scelgono delle location che consentano di poter godere di questi bellissimi giochi di luce da gran parte della città, con un particolare riguardo verso i punti più panoramici.

Tradizioni e curiosità

Un'altra tradizione strettamente correlata alla Festa di Sant'Oronzo è il luna park, che viene in genere allestito in zone periferiche: lo spazio occupato da questi intrattenimenti, d'altronde, è davvero molto grande. Il luna park non attira soltanto giovani e giovanissimi, al contrario anch'esso viene vissuto, dai salentini, come un momento di aggregazione, come una piacevole occasione per fare una passeggiata tra luci, suoni e colori.

Ciò che gravita attorno alla Festa di Sant'Oronzo meriterebbe, in realtà, ben altri approfondimenti: una tradizione assai sentita in città è, ad esempio, quella di pubblicare e distribuire durante questi giorni di festa dei giornali satirici in cui i leccesi più noti, dunque politici, sportivi, cantanti e vip di ogni genere, vengono rappresentati con delle simpatiche caricature.

La pizzica salentina è conosciuta ormai ovunque. Soprattutto negli ultimi anni, infatti, la fama di questa musica popolare del Tacco d’Italia e della sua danza tipica ha varcato i confini locali, ottenendo una risonanza internazionale.

Una forte spinta all’esplosione di questo fenomeno è dovuta senza ombra di dubbio al grande successo del festival della Notte della Taranta, un evento itinerante che si svolge in numerose piazze salentine fino all’attesissima tappa conclusiva di Melpignano, quest’anno prevista per il 24 agosto.

Pizzica salentina: origini e leggende
La pizzica salentina, soprattutto nei periodi estivi, anima quasi ogni festa o sagra di paese del territorio salentino.
Il suono dei tamburelli e il battito dei piedi sul suolo rievocano ritmi di origine antichissima, riportati in auge dalla valorizzazione delle tradizioni locali.

La pizzica è nata come una danza curativa, che portava la donna “pizzicata” dal morso della tarantola a scacciarne via il veleno attraverso passi energici e ritmati accompagnati da tamburelli e da testi dal forte carico simbolico. Il contesto rurale a cui questa danza è legata (il morso della tarantola avveniva nei campi) emerge varie volte in questi canti popolari, che parlano spesso di pene d’amore.

La pizzica è anche un ballo di corteggiamento, in cui i due partner però non entrano mai in contatto. Il simbolo dell’amore è un fazzoletto con il quale la donna conduce la danza, usandolo per sedurre l’uomo e per avvicinarlo oppure allontanarlo.


Notte della Taranta: tutte le novità dell’evento del 24 agosto
Melpignano è il luogo preposto per celebrare questo evento che ogni anno nel mese di agosto raduna circa 200 mila persone in piazza per ore di danza, allegria e divertimento.

Melpignano è la città in cui si conclude una manifestazione che tocca diverse città del Salento durante l'estate, e che culmina in una notte speciale che vedrà per ore e ore alternarsi sul palco artisti di ogni provenienza.

Quest’anno, il 24 agosto, sarà Fabio Mastrangelo il maestro Concertatore e sembrano già confermati ospiti del calibro di Elisa e Guè Pequeno. Il Maestro Concertatore ha come compito principale quello di rivisitare e reinterpretare brani classici della musica di origine salentina, insieme ad un gruppo di circa trenta bravissimi musicisti del Salento. Con lui sul palco ci saranno molti ospiti famosi della scena nazionale e internazionale. L’appuntamento immancabile sarà trasmesso in tv dalla Rai con la straordinaria partecipazione della showgirl argentina Belen Rodriguez insieme a Stefano De Martino.