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Il Salento è ricco di monumenti che ne raccontano la storia, tracce di un passato che si impone ancora con un’eredità artistico-culturale di incredibile suggestione.

Tra questi monumenti un posto d’onore lo meritano gli splendidi castelli sorti dall’esigenza di difendersi dalle incursioni, soprattutto turche e saracene, a cui le coste salentine sono state per secoli esposte. Di seguito una guida su 5 tra i più bei castelli del Salento!

Castello Angioino di Gallipoli

Sulla costa ionica salentina si erge maestoso il Castello Angioino di Gallipoli, unito al nucleo moderno della città attraverso un ponte. Al suo interno ogni anno vengono ospitati interessanti eventi culturali e artistici, volti a far conoscere i saloni, i camminamenti e i cunicoli del maniero.

Affacciato sul mare, il castello di Gallipoli rende ancora più incantevole la cornice paesaggistica della Perla dello Ionio.

Castello di Otranto

Il Castello di Otranto è uno dei gioielli storico-artistici della costa adriatica salentina. Venne costruito a partire dalla fine del XV secolo, su volere del re Ferdinando I D'Aragona. Oggi il castello è aperto al pubblico, che può dunque visitare i suoi interni in occasione di determinati eventi o mostre di rilevanza anche internazionale.

Castello di Castro

Un altro castello davvero suggestivo è quello di Castro, antico borgo arroccato sull’Adriatico. Questa costruzione di stampo aragonese è oggi visitabile e ospita al suo interno un Museo Archeologico che conserva i resti rinvenuti in recenti scavi, tra cui spicca un busto di Minerva.

Castello di Copertino

Con il Castello di Copertino ci spostiamo nell'entroterra della provincia di Lecce, a circa 20 km dal capoluogo salentino. Oggi il Castello di Copertino figura nella lista delle migliori attrazioni da visitare in Salento, oltre a essere considerato uno dei castelli più belli della Puglia. Si ipotizza sia stato costruito durante l'epoca normanna, intorno al Duecento quindi. Merita assolutamente di essere visitato!

Castello di Carlo V

Chiude la top 5 dei castelli più belli del Salento il Castello di Carlo V, a Lecce, costruito durante gli anni in cui l'intera penisola salentina viveva con l'incubo degli attacchi dei Turchi. Infatti, poco prima della realizzazione del castello i Turchi occuparono Otranto (fine XV secolo). L'imponente fortezza sorge a pochi metri dalla piazza Sant'Oronzo, principale snodo della vita cittadina.

La ricchezza artistica di Gallipoli è intrecciata a più fili con il mare, perché una serie di fortificazioni furono costruite sulla costa in difesa delle incursioni turche. Al mare guardano peraltro la maggior parte dei prospetti delle chiese e dei palazzi in stile barocco.

Percorrendo questo itinerario storico-artistico tra le chiese della Città Bella, si sprofonda nell'epoca dorata di Gallipoli, allorquando dal porto partiva l'olio lampante che avrebbe illuminato le strade di mezza Europa.

La magnificenza barocca di Sant'Agata

Le decorazioni sfarzose delle chiese gallipoline, opera di maestri scalpellini come Zimbalo e Cino, avevano il preciso scopo di meravigliare i fedeli. In effetti si resta a bocca aperta al cospetto dello splendore barocco di Sant'Agata, la basilica concattedrale dalla facciata riccamente decorata e scandita da nicchie di santi.

L'interno a croce latina è una galleria barocca che ospita tele di pittori salentini e napoletani. Le pale degli altari laterali sono opera del gallipolino Giovanni Andrea Coppola, mentre le tele del presbiterio e della controfacciata portano la firma del pittore napoletano Nicola Malinconico. Vale la pena soffermarsi anche davanti al pregevole coro settecentesco ritagliato in noce.

Le chiese schierate lungo la Riviera

La Cattedrale di Sant'Agata domina l'isolotto su cui sorge il borgo vecchio, un intrico di stradine costruite a mo' di labirinto allo scopo di tagliare il vento di tramontana. I palazzi e le chiese barocche sorgono lungo le riviere che seguono il circuito delle mura a mare.

Percorrendo la Riviera Cristoforo Colombo s'incontra la Chiesa di San Francesco di Paola, che vanta un pregevole altare maggiore e interessanti dipinti della seconda metà del Seicento.

L'itinerario prosegue con le balconate di gusto spagnolo e le finestre ovali del settecentesco Palazzo Tafuri. Sembra il preludio al trittico maiolico che impreziosisce il prospetto della Chiesa della Purità. L'interno celebra il Barocco con i fini intagli lignei e le tele settecentesche, mentre la sacrestia regala l'insolito spettacolo di un pavimento maiolicato a motivi floreali.

Lungo la Riviera Nazario Sauro si erge una chiesa che attrae persino chi non è avvezzo ai tour culturali. In effetti la chiesa di San Francesco di Assisi custodisce uno dei simboli di Gallipoli, la statua lignea del Malladrone, il cui ghigno irriverente ammaliò D'Annunzio e intorno al quale è fiorito un groviglio di leggende.

Il felice contrasto del Barocco di Gallipoli

Guarda il mare anche la luminosa facciata della Chiesa di Santa Maria degli Angeli, i cui rivestimenti in maiolica dipinta e il bianco accecante della calce rubano la scena alla decorazione plastica. Quasi affiancata è la Chiesa del Santissimo Crocifisso, ma qui il pannello maiolicato è impreziosito dai colori squillanti delle lesene che incorniciano il prospetto.

Il decoro delle facciate di queste e altre chiese confraternali accresce per contrasto la magnificenza degli interni con gli stucchi sfarzosi e i marmi policromi. È l'altra faccia del Barocco gallipolino, lezioso dentro e sobrio in superficie.

La tradizione artigianale legata alla cartapesta di Lecce rappresenta un simbolo del territorio. Risale a tempi lontanissimi, ma non ha mai perso il suo fascino, che continua ad incantare ancora oggi turisti e non.

Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla tradizione della cartapesta.

L'arte della cartapesta a Lecce

Quando nasce la tradizione della cartapesta? Per riscoprire le sue origini bisogna andare indietro nel tempo ai secoli XVII e il XVIII. Questo è il periodo in cui cominciarono a prendere piede le arti in Puglia e tanti artigiani del posto hanno deciso di provare un nuovo metodo per realizzare capolavori da destinare alle chiese che si andavano costruendo nelle città. Si cominciò dunque il processo di “plastificazione” della carta, che permetteva di forgiare tantissimi lavori di grande pregio. La sua particolarità non stava, infatti, nella preziosità dei materiali utilizzati, ma proprio nella tecnica innovativa.

Insieme alla creatività degli artigiani, era possibile ottenere lavori in cartapesta davvero eccezionali e unici. Nella città di Lecce fu Mesciu Pietru de li Cristi, così era chiamato l'artigiano, il primo a ideare produzioni artistiche in cartapesta. Il suo grande contributo è quello di aver dato vita ad una tradizione nuova, destinata ad avere sempre più popolarità negli anni a seguire fino a diventare ai giorni nostri un esempio di arte tipica di Lecce e altre città della Puglia. Con il suo estro creativo è riuscito non solo a realizzare grandi opere con materiali ridotti, ma anche a trasmettere l'arte a tanti che come lui hanno amato da subito questa tecnica lavorativa in grado di affascinare chiunque.

La cartapesta leccese oggi

Nonostante siano trascorsi secoli, l'arte della cartapesta leccese rimane un punto di riferimento per la città. Di certo si è evoluta nel tempo, migliorando non solo le tecniche di lavorazione, ma anche l'uso dei materiali.

Resta centrale la produzione sacra, con crocefissi, presepi e decorazioni tipiche per gli interni delle chiese e dei conventi. Ma si è cercato anche di ampliare la casistica di soggetti raffigurati, per rendere maggiormente fruibile la vendita anche a turisti o residenti in cerca di qualche opera in cartapesta per arredare casa. Così oggi si possono trovare anche complementi d'arredo, giocattoli, bambole e altri oggetti unici che conservano ancora la stessa passione per un'arte intramontabile.

Lavorare la cartapesta però non è affatto facile! Ci vuole tecnica, creatività e pazienza. Ogni artigiano che intraprende questa strada sa bene che non si tratta di lavorazioni brevi, ma richiedono un certo numero di passaggi prima che l'opera si possa definire finalmente conclusa. Dapprima si realizza il modello in forma grezza, poi si procede con la preparazione del calco, l'essiccazione, l'ingessatura, la levigatura e si conclude con la colorazione e l'aggiunta di eventuali decorazioni.

La cultura artistica di Lecce è fortemente legata alla sua produzione di oggetti in cartapesta e questa tradizione è conosciuta ormai anche fuori dall'Italia.